Concerti di S.Apollonia

LA TRADIZIONE DEL CONCERTO Di S.APOLLONIA

Il concerto in occasione della festa di Santa Apollonia, patrona di Cantù che si festeggia il 9 di febbraio, è divenuto un appuntamento tradizionale a partire dal 1988. In tale occasione il Corpo Musicale "La Cattolica" offre al pubblico canturino una serata di buona musica, legata ogni volta ad un tema o ad un filo conduttore diverso, nell'intento di divertire e divertirsi.

Concerto di S.Apollonia 2016, dedicato a William Shakespeare

Le edizioni del concerto sono state documentate a partire dal 1993. Anche nelle edizioni precedenti era presente una connotazione impegnata sul filone musicale bandistico, a testimonianza del carattere innovativo che caratterizza lo spirito del gruppo. Una delle prime composizioni eseguite degna di essere menzionata fu quella del maestro Virginio Bianchi. Si trattava di una composizione per narratore ed orchestra di fiati, dal titolo "Il ritorno di Ulisse". All'epoca era sicuramente una novità, sia per l'originalità della struttura che per la durata (circa trenta minuti). Il brano è stato eseguito nuovamente dal Corpo Musicale in occasione delle trentesima edizione del concerto, nel 2018, anno in cui la banda ha proposto un programma con uno "sguardo al passato" sui tre decenni precedenti.

Nell'anno in cui ricorreva il suo ottantesimo anno di fondazione, il Corpo Musicale presentò un programma che rivisitava il percorso musicale intrapreso. Furono eseguiti brani di trascrizione, come la pantomima "Il Cid" di Sacchini (nella trascrizione del maestro Vessella), dei brani originali per banda, come le "Suites" di Gustav Holst, in Mi bemolle e in Fa maggiore, e un brano un po' avveniristico come "Fanfare for the common man" di Aaron Copland. Quest'ultimo, nell'adattamento del maestro Mario Gerosa, fu eseguito con erogazione in teatro di "fumi di ghiaccio", luci al mercurio e psichedeliche, un contorno coreografico a sottolineare il carattere futuristico dei nuovi orizzonti della banda.

CONCERTO DI S.APOLLONIA 2024 - Le quattro stagioni 

di Angelo Sormani (ricordando un amico)

Un brano introduttivo, nel senso che introduce all'esperienza, alla dimensione del viaggio, apre la serata di questo 35° concerto di S.Apollonia. Un viaggio che in un primo momento ci viene presentato in termini per così dire generici, astratti, accennando solo vagamente a luoghi, a volti e percorsi di vita vissuta. Un viaggio che, successivamente, prende ad occuparsi del "percorso del tempo", se così possiamo definirlo; un percorso dotato di tutte le caratteristiche del viaggio, quel viaggio che la musica sa esaltare, ricordare, tramandare, suggerire. Un percorso temporale può costituire un evento più riservato e nascosto alla nostra attenzione, poiché non contempla dei luoghi, spazi fisici dotati di una connotazione concreta, ma dei momenti, episodi che sono permeati di sensazioni, di rappresentazioni legate per lo più a vicende di vita interiore.

Descrivere tali vicende non è molto agevole, può essere utile, in questi casi, ricorrere a metafore, come l'aprirsi alla vita, raggiungerne il culmine e quindi contemplarne il declino; o rivolgersi al nostro immaginario, che spesso coincide col nostro vissuto. È così che siamo abituati a pensare al succedersi delle stagioni, a quel ciclico avvicendarsi di situazioni che l'esperienza della vita ci porta ad associare a ciascuna di esse. Tutto questo non costituisce certo una novità per la nostra cultura musicale: da Vivaldi in poi non sono mancati testimoni e interpreti illustri di simili itinerari. La proposta che ci viene dalla partitura di Angelo Sormani, in esecuzione questa sera, contiene, tuttavia, molteplici elementi di originalità che la indicano come genuinamente "nuova". Qui l'esplorazione avviene - per così dire -  dall'interno degli elementi e del linguaggio musicale, incominciando proprio dalla struttura della composizione: ogni "stagione" è suddivisa in tre parti, che ne rappresentano i mesi, e ciascun mese è contrassegnato da un intervallo musicale (*) che ne costituisce il principale motivo di richiamo, vale a dire elemento tematico e costitutivo del brano. È chiaro che ogni intervallo imprime alla melodia un carattere diverso: a volte misterioso e oscuro, a volte più elegiaco e meditativo, oppure aperto a slanci e tensioni formidabili. Tutto questo si fonde con armonie, ritmi e colori orchestrali pronti a corredare l'affresco che l'autore ci prospetta. Si passa così da fraseggi semplici di una misurata eleganza ad atmosfere più pittoriche e descrittive, da armonie rarefatte con accordi essenziali a un clima di intensa coralità; l'elemento ritmico, che in alcuni episodi appare sopito e uniforme, fiorisce improvvisamente con soluzioni ricercate o magari con martellanti e prolungati ribattuti, dando luogo a espressioni raffinate, danzanti, jazzistiche.

Anche questo lavoro è da ascrivere all'attività di ricerca che da anni il Corpo Musicale "La Cattolica" e il suo Maestro stanno compiendo in molteplici direzioni: questa volta la proposta riguarda l'opera musicale di un autore italiano che ha contribuito a rendere illustre il repertorio bandistico internazionale. Il suo linguaggio sa parlare a tutti, è aperto all'esplorazione di soluzioni originali, senza allontanarsi oltremodo dal sentire comune, dalle comuni possibilità di ascolto e di interiorizzazione.
(testo del m. Michele Dotto)

(*) Ricordiamo qui che si intende per intervallo la differenza di altezza tra due note: tale differenza è minima nel caso di due suoni distanti solo un semitono (vicinissimi quindi) e si amplia sempre più fino a raggiungere la distanza di ottava (che qui è assunta come l'intervallo più ampio).

Brani del concerto  (clicca qui per vedere la playlist su YouTube)
(musiche di Angelo Sormani)

CONCERTO DI S.APOLLONIA 2023 - RITRATTI

sei stili, sei autori, sei personaggi

L'idea di trasferire l’arte del ritratto in un "contenitore" musicale rappresenta da un lato una forte tentazione per il compositore di musica, dall'altro una vera e propria sfida, quasi una lotta impari. Per sostenerla occorre individuare mezzi espressivi adeguati, operare approfondite ricerche linguistiche, ricorrere alla fantasia - superando con decisione schemi compositivi e convenzioni tradizionali - arrivando a sperimentare, inventare, proporre situazioni sonore innovative e inedite.

Un ritratto musicale, vien da pensare, va plasmato e modellato in base al personaggio o alle vicende che si vogliono "rappresentare". Si tratta, ovviamente, di qualcosa che va anche al di là di quella "raffigurazione" fisica, non scevra di riferimenti psicologici, di cui i grandi maestri delle arti figurative hanno prodotto esempi memorabili; la musica, linguaggio astratto, non può contare sull’immediato impatto che le immagini esercitano su colui che le osserva: il suo "impatto" va costruito ad arte, puntando ad allestire una autentica "fabbrica di emozioni", costituita di eventi ritmici, idee melodico-sentimentali, armonie talora scarne ed essenziali, ora robuste e strutturate, soprattutto di brillanti costruzioni timbriche e coloristiche, per orientare l'ascoltatore, sviluppando elementi di curiosità e di interesse. Interesse intorno ai soggetti richiamati: non più i personaggi convenzionali dei ritratti pittorici - si pensi ad esempio ai ritratti celebrativi di nobili condottieri, gran dame, sovrani ed esponenti del clero - ma figure iconiche, rappresentative di eventi che hanno caratterizzato un'intera epoca, spesso (come nel caso del concerto di questa sera) autentici profeti e simboli dell'intera modernità. Non deve quindi stupire che siano presenti in primis, in una sorta di par condicio accortamente perseguita, figure femminili protagoniste di eventi grandiosi, per non dire memorabili: dalla misteriosa Isabella, intorno alla quale è imbastita l'intera trama dell’omonima Operetta, a Evita Peròn, capace di rivestire un ruolo epocale nella storia del suo paese, fino a Rosa Parks, alla cui lotta per i diritti e l'uguaglianza il mondo intero dovrà essere eternamente grato. Accanto ad esse, un variegato assortimento di altri personaggi, ove, accanto all'immagine del grande Einstein, prendono corpo figure improbabili, se non irreali: il primitivo Ötzi, grazie al quale la preistoria irrompe a sorpresa nel nostro presente; lo svagato Arlecchino, archetipo culturale dell'eccentrico e popolaresco campione un po' sopra le righe, di cui tanto si nutrono le scene teatrali e l'immaginario comune.

Sarebbe ingiusto, infine, non accennare agli autori dei brani in programma: l'asburgico Suppé (le cui origini sarebbero tuttavia dalmato/italiane) è stato uno dei protagonisti della grande stagione viennese dell'Operetta; di questo fortunato genere teatrale ha raccolto l'eredità in tempi più recenti il musical, di cui A. Lloyd Webber è forse il massimo esponente. Completano la rassegna l'americano Mark Camphouse, gli austriaci Thomas Doss e Otto M. Schwarz, lo svizzero Franco Cesarini; si tratta di musicisti particolarmente attivi come direttori di prestigiose orchestre di fiati, il cui repertorio è stato da essi arricchito di importanti composizioni originali.
(testo del m. Michele Dotto)

Brani del concerto (clicca qui per ascoltare la playlist su YouTube)

CONCERTO DI S.APOLLONIA 2022 - PER ITINERA MENTIS

Alla musica è sempre stata congeniale l'esperienza del viaggio; anzi, è essa stessa un viaggio; viaggio tra suoni e timbri diversi, tonalità vicine e lontane, ritmi evocanti atmosfere amiche, frenesie esotiche o ambientazioni più "nostrane". Intraprendere un viaggio è iniziativa antica, ma ogni viaggio apparirà unico e originale, se il viaggiatore sa affrontarlo con animo e atteggiamento disposti a rinnovarsi e ad aprirsi al nuovo che immancabilmente emerge. Questa volta tuttavia l'approccio al viaggio, che l'ensemble La Cattolica propone, sembra rivolto ad una dimensione non tanto fisica, ma per così dire "virtuale": non il viaggio che ci porta, sia pure idealmente, a contatto con regioni lontane, con espressioni di luoghi e culture esotiche, ma piuttosto un'esplorazione delle nostre dimensioni interiori, rivolta a quegli spazi astratti e misteriosi, accessibili alle iniziative di ricerca e di ricognizione riservate alla mente umana. Gli "itinerari della mente" non sono meno affascinanti di quelli geografici: anch'essi conducono lontano, sanno spingersi a profondità inaspettate, approdano a destinazioni sorprendenti, non conoscono limiti o confini, rivelano segreti ed entità inafferrabili.

Viaggiare verso un "non luogo" costituisce quindi una sfida carica di fascino e di mistero, non conosce definitivi punti di arrivo, induce a continue scoperte e ad ulteriori percorsi. Questi ultimi passano attraverso l'evocazione di anacronismi e richiami ad improbabili tecnologie dall'immediato impatto fantascientifico (come nel brano di Scott Watson), visione aperta ad un futuro abitato da macchine prodigiose, non senza operare accostamenti a fenomeni di fertile immaginazione: apparenze illusorie, atmosfere oniriche, sensazioni magiche e cariche di meraviglia; il viaggio prosegue evidenziando la tendenza ad attribuire nuova vita ad oggetti e glorie passate, come le vecchie navi da guerra del brano di Robert Sheldon, per giungere all'individuazione di metafore in cui a percorsi esterni (il deserto) corrisponde un'introspettiva ricerca interiore. Non possono mancare, per altro verso, percorsi evocativi all'interno degli elementi tipici del linguaggio musicale, con un'incessante ricerca ritmica (To Horizons Unseen…), oppure con ripiegamenti tesi ad indagare ossessivamente tra le pieghe di strutture melodiche di stampo minimalista, come in Hypnotic Memories. Ma il viaggio probabilmente più difficile, nonché il più complesso (cfr. Imaginarium di Randall Standridge), è probabilmente quello verso i luoghi oscuri della formazione del pensiero, delle idee, dei sogni. È il luogo della "mente aperta", territorio congeniale al visionario, a colui che sa guardare alla luna (anziché al dito), a chi sviluppa idee e propositi di cambiamento. Un ideale e conclusivo richiamo alla realtà può essere costituito infine da due brevi episodi di body percussion, in cui la rivelazione di tematiche e moti dell'animo risulta mediata dall'uso artistico del corpo degli esecutori.

Il programma della serata si presenta ambizioso ed impegnativo: i brani in esecuzione sono originali per banda ed entrano per la prima volta nel repertorio del Corpo Musicale "La Cattolica"; oltre ad un notevole impegno in ambito esecutivo, essi richiedono anche nell'ascoltatore capacità di riflessione e di introspezione, di empatia con una musica che cerca di calarsi negli abissi della mente, per uscirne, chissà, con qualche intuizione, con nuove elaborazioni, con un'immaginazione più dinamica.
(testo del m. Michele Dotto)

Brani del concerto (clicca qui per ascoltare la playlist su YouTube)

S.APOLLONIA 2021 - E quindi uscimmo a riveder le stelle

Una volta ultimato il percorso attraverso l'Inferno e dopo aver "visitato" il Purgatorio, Dante si avvia verso l'ultima parte del suo mistico viaggio; per fare questo, cioè per accedere al Paradiso, egli si dispone, con il soccorso di Beatrice, all'ascensione, dalla montagna del Purgatorio, sempre più su, verso la luce e la beatitudine che regnano nei cieli.

La musica di Robert Winston Smith ci presenta quindi un ben preciso momento, uno dei più significativi dell'epopea dantesca. Il brano qui in esecuzione fa parte di una tetralogia, ciclo di 4 composizioni (Inferno, Purgatorio, Ascensione, Paradiso) dedicate al viaggio e alla missione del sommo poeta, di cui ricorre in questo tormentato 2021 il settimo centenario della morte. Il Corpo Musicale "La Cattolica" ritiene opportuno, nonostante le difficoltà di questo periodo di emergenza, lanciare un segnale alla città, in occasione dell'annuale festa patronale; un segnale che è, allo stesso tempo, anche una testimonianza dei suoi 110 anni di attività. (testo del m. Michele Dotto)

Brano: The Ascension (terzo movimento dalla "Divine Comedy"), Robert W. Smith
Introduzione al video di Paola Frigerio, presidente del Corpo Musicale "La Cattolica"

CONCERTI PASSATI

Per leggere tutte le informazioni e i programmi dei concerti antecedenti al 2021, clicca e scarica i seguenti documenti pdf: