LA STORIA

GLI ALBORI

Febbraio 1910, solennità delle S.S. Quarantore. Nella processione solenne che si snoda lungo le vie della cittadina, davanti al Clero salmodiante, dinanzi al baldacchino sotto al quale incede, reggendo il Santissimo, il Prevosto di allora, Don Luigi Bono, ecco apparire un nuovo Corpo Musicale dal nome ben qualificato ed impegnativo: "La Cattolica". Quest'uscita ufficiale segnava il felice compimento di un sogno lungamente accarezzato negli ambienti cattolici canturini, un auspicio che l'intero clero della pieve aveva formulato con tanta speranza, il coronamento di un desiderio vivo: la creazione di un complesso musicale ispirato a principi religiosi, al rispetto delle gerarchie ecclesiastiche, al proposito di recare decoro alle manifestazioni ed alle celebrazioni liturgiche. Grazie alla collaborazione con un gruppo d'appassionati di musica e all'entusiasmo del clero assistente, che aveva tra i suoi maggiori animatori Don Giuseppe Barilli e Don Giovanni Strada, fu possibile la costituzione del nuovo Corpo Musicale.

È doveroso ricordare coloro che con tanta passione hanno operato, insensibili ai sacrifici, all'incomprensione di molti, alle critiche, ma volti soltanto alla causa del bene comune: Peppino Brenna, che venne eletto a presiedere il consiglio della neonata formazione musicale; Enrico Mosconi, che vi dedicò per moltissimi anni la sua appassionata partecipazione; Arnaldo Marelli, che fu l'amministratore sagace; Abele Tagliabue, noto per l'alto senso d'equilibrio nelle scelte e la profonda saggezza nell'operare. E con loro molti altri che ne raccolsero quindi l'invito ed operarono con entusiasmo e con assoluta dedizione: fra questi Augusto Terraneo, Giovanni Baragiola, Giuseppe Marzorati.

Il Corpo Musicale nell'anno di fondazione

Il Consiglio Direttivo aveva frattanto affidato il nuovo Corpo Musicale al maestro Giovanni Gnaga, che aveva l'ambito seppure pesante e delicato compito di educare i nuovi musicanti, di istruirli, di amalgamarli con quelli che erano accorsi a prestare la loro opera ed il loro entusiasmo alla "Cattolica". In breve tempo quindi il Corpo Musicale "La Cattolica" venne ad occupare un posto di rilievo fra quei complessi bandistici che onoravano la città di Cantù, sia in Italia sia all'estero. Era pertanto necessario che anche "La Cattolica" s'inserisse nel campo più particolarmente artistico e concertistico, e non limitasse la propria attività a quei compiti di carattere puramente religioso e rappresentativo che avevano costituito la ragione iniziale della sua realizzazione e che nobilitavano tuttavia la sua attività.

Si arrivò così alla prima guerra mondiale durante la quale "La Cattolica", pur ridotta ad un complesso assai meno numeroso, continuò nel lodevole compito dell'assistenza alle manifestazioni religiose e alla partecipazione a quelle patriottiche. Tornarono i combattenti, tornarono fra loro anche i membri effettivi del Corpo Musicale che fu laboriosamente ricostituito. Ma volsero allora, e si accentuarono negli anni immediatamente successivi al conflitto, tempi assai tristi, a Cantù e fuori. In  più occasioni, infatti, il nostro Corpo Musicale venne fatto oggetto di tutte le intemperanze dei movimenti politici che caratterizzarono il ventennio fascista, ma non per questo "La Cattolica" venne meno ai propri indirizzi istitutivi. Tanto è vero che, quando a Milano un'imponente manifestazione religiosa diocesana diede il destro alla marea sorgente di violenze e d'intolleranze squadriste contro ogni più sacro retaggio di fede e d'amore del popolo lombardo, i musicanti della "Cattolica" seppero far buon uso dei propri strumenti anche in difesa dello spirito di libertà e d'indipendenza degli italiani tutti.

Venne quindi la seconda guerra mondiale, con il corollario d'immensi lutti e di perdite spaventose, tali da far inorridire il mondo intero. Anche in questa circostanza "La Cattolica", pur ridotta nei ranghi, non venne meno al proprio compito, attestando la sua fedeltà agli obblighi istitutivi, e portando il proprio concorso d'arte, di solidarietà e d'amore, là dove veniva richiesto. Nell'immensa bufera che tutto aveva sconvolto, il Corpo Musicale costituiva una delle voci che nella tempesta tentavano un richiamo alle sublimi bellezze dell'arte e della fede.

E quando, cessato il conflitto e pacificatisi gli animi che una volta ancora avevano fatto temere in una lotta cruenta e fratricida "La Cattolica" rinserrò le fila, nuovi giovani e validi elementi si rivolsero verso la banda attratti non solo dalla sua specifica attività, ma particolarmente dall'autorità del nome che il Corpo Musicale aveva saputo acquisire fra le istituzioni canturine. Altri appassionati, altri entusiasti ne assunsero la direzione, votandosi alla causa con tutto l'ardore della loro sensibilità. Dopo il tragico travaglio dell'ultimo conflitto la direzione tecnica della "Cattolica" fu affidata al concittadino maestro Giovanni Arosio, che riassunse le sparse fila del complesso medesimo, e con un'opera armonica sagace e preziosa, lo ricostituì in un organico particolarmente apprezzabile e d'indiscussa priorità in campo cittadino.

Ad Arosio successe il maestro Igino Fiorucci, che ha saputo unire un'alta espressione artistica ad una più ampia concezione d'affetto per i propri musicanti, sorretta da un vivo senso di mutua disciplina, così da ottenere nelle esecuzioni musicali quell'armonia non solo di motivi ma anche di sensibilità individuali.

Ricordiamo inoltre quelle persone, non più presenti fra noi, che hanno contribuito alla rinascita del nostro Corpo Musicale, dopo il tragico travaglio dell’ultimo conflitto, e precisamente: Pierino Busnelli, Virginio Marelli, Ernesto Zanfrini, Agostino Tozzini, Angelo Colombo e Luigi Molteni, più noto come "Bartulin". Quest'ultimo in particolare si accollò il non facile compito di reperire i fondi necessari alla vita del complesso musicale e di amministrarne con oculatezza il patrimonio.

GLI ANNI 60-70

Gli anni '60 furono contraddistinti dalla direzione del maestro Igino Fiorucci, a destra nella foto qui sopra. I suoi modi militareschi, la sua esigenza durante prove e la sua precisione nell'inquadramento durante le sfilate hanno incrementato notevolmente il livello artistico del Corpo Musicale portandolo a grandi successi. Luigi Brenna, che venne chiamato alla presidenza del Corpo Musicale, vi dedicò ogni più riposta attenzione ed ogni energia, fin quando le condizioni di salute lo sorressero. La presidenza dell’istituzione passò poi ad Alessandro Orsenigo, e successivamente a Rinaldo Orsenigo: entrambi si dedicarono con dedizione, dimostrando competenza ed energia nell’assolvimento dei loro compiti.

Fu quindi la volta di Antonio Verga, di cui tutti ricordano la modestia, la fedeltà e l’amore che ha portato al Corpo Musicale, nonostante le precarie condizioni di salute l’abbiano costretto lontano da ogni attività. È opportuno ricordare la figura di Pietro Gerosa (alla tromba nella foto). Egli fu, per parecchi decenni, il vice-maestro e il valido istruttore degli allievi, nonché il solerte organizzatore delle varie attività del complesso, meritando il plauso ed il riconoscimento da parte del direttivo, dei musicanti e di tutti gli amici che lo hanno conosciuto e stimato. "Peder", come lo chiamavano tutti, è stato per diversi anni sinonimo di "Cattolica": nella banda era una vera e propria istituzione, e tutti lo ricordano per la sua sensibilità: portava la musica a chi ne aveva bisogno.

Negli anni '70 ha inizio la lunga attività di presidente del signor Giancarlo Baragiola, che si protrarrà per oltre 20 anni, mentre nel 1974 il maestro Fiorucci lasciò la direzione del complesso, che venne quindi conferita al maestro Ermanno Corti, che seppe subito farsi ben volere e stimare per le sue ottime capacità.

GLI ANNI 80-90

Nel corso degli anni '80, durante la presidenza di Giancarlo Baragiola, la direzione del Corpo Musicale "La Cattolica" viene assunta dal maestro Mario Gerosa, che già da molti anni ne faceva parte in qualità di musicante. Nell'ottobre del 1983 la banda partecipa alla Festa Bandistica Internazionale di Chiasso, ottenendo un grande successo. In occasione del 75° di fondazione, il 22 settembre 1985 la "Cattolica" organizza un raduno bandistico con bande provenienti da ben quindici comuni della provincia di Como. Il maestro Mario Gerosa, a chiusura della rassegna dirige tutte le bande riunite in un unico grande complesso. Nel 1987 invece il Corpo Musicale partecipa al Primo Concorso Regionale Lombardo per bande musicali, tenutosi a Brescia, conseguendo il secondo premio. Il  9 febbraio 1989, per la festa patronale di S.Apollonia, la "Cattolica" si presenta al pubblico canturino presso il cine-teatro Lux con un nuovo singolare repertorio di prosa e musica: "Il ritorno di Ulisse", conseguendo un meritato successo. 

Il merito di tutti i successi sopra elencati è da attribuire indubbiamente alla capacità, ma anche all'operosità e all'impegno del maestro Mario Gerosa. Nel corso degli anni '90 si sono avvicendati tre presidenti: Giancarlo Baragiola, Lorenzo Rigamonti, che ha tentato di dare al Corpo Musicale un'impronta di tipo manageriale, e Giancarlo Montorfano. Quest'utlimo, presidente dal 1999 al 2004, ha puntato molto sulle scelte della direzione artistica, volte a far emergere le doti musicali della banda. La direzione artistica, affidata in quest’ultimo decennio al maestro Mario Gerosa, ha portato la Banda ad orientare le proprie scelte alla ricerca di conoscenze sempre più approfondite, sia per quanto riguarda gli aspetti tecnici che quelli artistici della musica.

Premiazione del m. Gerosa al concerto di S.Apollonia del 1990